• Vino. Oltre il ritratto

Mostra fotografica “Vino. Oltre il ritratto”

A cura di Luca Panaro

Opere di: Nicola Biagetti, Greta Grasso, Paolo Munari Mandelli, Orecchie d’Asino, Bartolomeo Rossi

10-13 aprile 2022
Vinitaly
VeronaFiere, Verona

Dal 2 maggio 2022
Tenuta S.Cristina, Peschiera del Garda (VR)


La sfida per gli autori di FMAV - Scuola di alta formazione è stata quella di andare oltre il ritratto, mettendo in discussione l’iconografia classica che tradizionalmente associamo a questo genere. La fotografia è il linguaggio scelto per il progetto tra le forme rappresentative più aderenti alla realtà che, nel corso della sua fisiologica evoluzione, ha gradualmente sfumato l’iniziale interesse per la documentazione abbracciando la libertà espressiva dell’arte.

L’immagine fotografica si scopre ben presto territorio fertile per fare germogliare l’illusione, la messa in scena di situazioni che hanno origine nel mondo reale per poi distaccarsene andando a rappresentare qualcosa d’altro.
Le azioni che vediamo non avvengono nella realtà spontaneamente, sono progettate e costruite a tavolino dai fotografi grazie alla disponibilità e alla collaborazione dei dipendenti Zenato.
Ogni persona, strumento e luogo fotografato, viene in un certo senso decontestualizzato, il rapporto fra gli elementi è infatti formulato in modo differente rispetto alla realtà.

Nicola Biagetti gioca con i corpi ritratti e la forma che questi assumono in relazione agli oggetti circostanti, trasformando le persone in personaggi. Greta Grasso sceglie la strada del tableau vivant, fotografando i dipendenti opportunamente mascherati e costantemente in bilico tra passato e presente. Paolo Munari Mandelli decide di cambiare funzione a un oggetto di uso comune in cui riconosce un volto, una presenza metafisica che appare in vari luoghi dell’azienda. Il duo artistico Orecchie D’Asino utilizza riferimenti testuali per astrarre la realtà quotidiana a favore di una finzione narrativa, che trova nel linguaggio audiovisivo e nell’immagine fotografica la sua espressione migliore. Bartolomeo Rossi riprende i dipendenti dell’azienda “congelati” in una posizione anomala, un suggerimento a vedere le cose in modo diverso. Tutti i progetti hanno qualcosa in comune, sembra prevale il desiderio di evasione dalla realtà, la fotografia come l’illusione consente ai soggetti ritratti di diventare altro da sé.

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